TERRITORIO

La natura di un’identità esclusiva

In ogni goccia di vino, ritroviamo la storia, la natura di un paesaggio, ma anche tutto il sacrificio e la dedizione delle mani di chi l’ha creato.
Masottina nasce in Veneto, in territori unici che il lavoro di cantina cerca di esaltare preservandone l’identità, in una regione dove la vite è un elemento caratteristico e identitario del paesaggio.
È grazie alla storia scritta da Venezia, alla sua espansione e influenza commerciale che i vini veneti hanno varcato i confini del proprio territorio già nel 1500, iniziandone così la diffusione che continua ancora oggi grazie alla spinta internazionale del fenomeno Prosecco e di altre preziose denominazioni.

Conegliano Valdobbiadene

Masottina nasce nelle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, decretato nel 2019 Patrimonio Mondiale dell’umanità dall’Unesco, iscritte tra i 56 luoghi più belli d’Italia, nonché uno dei 1121 luoghi più spettacolari al mondo.
Il riconoscimento è stato ottenuto, dopo un attento esame in cui sono state studiate la storia, l’economia, la sociologia, la geomorfologia e le dinamiche evolutive dell’utilizzo dei suoli: in particolar modo la viticultura locale. Contributo fondamentale è stato lo studio di estetica attraverso le opere di letteratura e d’arte. È grazie alla storia dell’Arte, in particolare al Cima di Conegliano, che si è potuto ricostruire le tracce storiche dei luoghi rappresentati nelle sue opere d’arte.

Le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene racchiudono 15 comuni. La zona collinare parte a Nord Ovest con Valdobbiadene e si chiude a Sud Est con Conegliano, riconosciute come “uniche” da UNESCO per tre principali caratteristiche: il carattere geomorfologico, l’uso del ciglione e il paesaggio a mosaico.

Un paesaggio mosaico a scacchiera composto da foreste, piccoli insediamenti e vigneti che producono il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.
Un territorio dall’innata vocazione vitivinicola grazie a un Microclima unico, determinato dalla posizione tra il mare e le Prealpi che assicura un clima temperato con una media annua di 12.3° C ed una costante ventilazione indispensabile per la salubrità delle uve.

I suoli sono il secondo elemento distintivo del territorio. Hanno un’origine molto antica, che risale al sollevamento dei fondali marini e lacustri. Una parte delle colline è stata rimodellata dai ghiacciai delle Dolomiti, che hanno portato a valle vari sedimenti.

Un paesaggio dove coesistono molti tipi di terreni diversi ma anche una diversa conformazione delle colline, ora più dolci, nell’area di Conegliano, ora più ripide e completamente esposte a sud in quella di Valdobbiadene.
Tutte le combinazioni di pendenza, esposizione e suoli rendono ogni microzona diversa nascono così le 43 Rive, massima espressione del Prosecco Superiore volta a valorizzarne la biodiversità.

Ogliano

Nel 2009, con l’elevazione a DOCG del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, viene introdotta una nuova menzione, le “Rive”, che evidenzia in etichetta il nome del comune o della frazione di origine delle uve, creando così una menzione che identifica il valore dell’origine del vino.
I vini “Rive” rappresentano l’essenza del territorio, sono prodotti da uve che provengono esclusivamente da una singola località, vendemmiate a mano e con una resa per ettaro inferiore. Ogliano è una delle 43 Rive dove i fratelli Dal Bianco coltivano quasi il 20% dell’intera superficie vitata.

Il paesaggio di Ogliano si presenta con vedute molto delicate, composte di vigneti combinati con fasce boschive impreziosite sulla sommità dai rilievi dei campanili con le rispettive chiese.

Un terroir unico determinato anche dalla sua orogenesi, è infatti questa l’unica area della Conegliano-Valdobbiadene di origine glaciale che ha dato origine a suoli morenici, di cui Ogliano è una delle massime espressioni che ne determina dei suoli ricchi, fertili e dove l’acqua può agevolmente raggiungere gli strati inferiori per garantire una naturale riserva, utile nei periodi siccitosi.

L’origine Glaciale di Ogliano è facilmente osservabile dalla sommità delle colline, dove si può apprezzare l’anfiteatro morenico creato dal ghiacciaio di Vittorio Veneto – Ogliano e il canale del Fadalto, di particolare importanza per il clima unico di Ogliano.
Le correnti di aria fresca che quasi immancabilmente scendono nel corso della notte dalle Alpi, interessano questa zona. Questo produce una significativa escursione termica con effetti positivi sulla qualità, la salubrità e l’aromaticità delle uve. La valutazione triennale dei vini, condotta da Diego Tomasi per il Consorzio ha confermato la loro armonia, in cui spiccano l’intensità e la persistenza gustativa. Ciò è da porre in relazione alle buone gradazioni zuccherine. Parlando dei caratteri olfattivi, emergono i sentori di frutta matura e di spezie. Le analisi organolettiche eseguite nel corso degli anni sui vini di quest’area confermano la delicatezza e la netta impronta territoriale, che si ritrova soprattutto negli aromi floreali.

Treviso

Anche il Sommo Poeta celebrò Treviso con i suoi Sile e Cagnan che assieme a Botteniga e Siletto sono canali che scorrono per le vie del centro storico, definendo alcuni degli scorci più belli all’interno della città murata. Tra questi, i più tipici sono i Buranelli, il cui nome deriva da Burano, da qui infatti provenivano i pescatori che si recavano nel centro città per vendere il pesce al mercato, tutt’oggi presente.
Treviso è una cittadina ricca di storia e cultura, numerosi sono infatti i Palazzi storici, i portici ed i monumenti che ritroviamo all’interno della città. Sotto la guida della Serenissima conobbe grande splendore, essenziale fu, infatti, la presenza del Sile per il trasporto del legname proveniente dai boschi del Cansiglio.

“…e dove Sile e Cagnan s’accompagna,
tal signoreggia e va con la testa alta,
che già per lui carpir si fa la ragna”.

Dante Alighieri, La Divina Commedia. Paradiso, IX Canto

Le mura e le porte d’accesso alla città furono erette proprio sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, furono progettate nel 1509 dall’ingegnere Giovanni Monsignori, detto Fra’ Giocondo, per proteggere la città. A differenza delle porte medioevali che erano circa dodici, quelle Cinquecentesche sono tre e tuttora presenti: Porta San Tommaso, Porta Santi Quaranta e Porta Altinia.
Treviso ed il territorio limitrofo sono legati indissolubilmente al lavoro della terra; lunga è anche la tradizione della coltivazione della vite, dove numerose sono le varietà autoctone.
La cittadina ha avuto un ruolo cruciale ed importante, oltre che per altri prodotti, anche per l’evoluzione del vino Prosecco. Per questo motivo, all’interno della denominazione Prosecco DOC è stata creata la menzione Prosecco DOC Treviso, della quale si possono fregiare i vini la cui raccolta delle uve, la vinificazione e l’imbottigliamento sono avvenuti all’interno della provincia di Treviso.
Diffusa è la coltivazione della varietà Glera che concorre alla produzione del vino assieme a Bianchetta Trevigiana, Verdiso e Perera (antiche varietà coltivate nella Marca Trevigiana), Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio e Pinot nero (vinificato in bianco).